Diplomati magistrale si appellano ad Azzolina: ‘Ridateci il ruolo’

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Piuttosto controversa la questione dei diplomati magistrale. Nel corso del tempo si è trattata di una vicenda che ha avuto parecchi risvolti e che si è conclusa negativamente per coloro che hanno conseguito il diploma prima del 2001, visto che si sono dovuti rassegnare a rinunciare al ruolo. Adesso i diplomati magistrale rivolgono un appello direttamente alla Ministra Azzolina, richiedendo la possibilità di rientrare nelle loro funzioni, soprattutto per fronteggiare l’emergenza per i bambini a causa dell’epidemia di coronavirus.

I risvolti della questione dei diplomati magistrale

Come abbiamo già detto, la questione ha avuto parecchi risvolti nel corso del tempo, infatti alcuni di coloro che avevano conseguito il diploma prima del 2001 hanno avuto la possibilità di insegnare nelle scuole italiane, senza sostenere un concorso.

Si sono conquistati il ruolo attraverso le supplenze temporanee e annuali che sono state concesse loro nel corso del tempo. La loro situazione però è sempre stata sottoposta ad una riserva. Nel corso degli anni si sono svolti vari procedimenti giudiziari, fatti anche di successi. Tuttavia alla fine una sentenza del Consiglio di Stato è stata negativa e al personale interessato è stata notificata la risoluzione del contratto a tempo indeterminato.

Le maestre licenziate pensano ai bambini in quarantena

I diplomati magistrale che hanno perso il ruolo adesso pensano ai bambini in quarantena, pensano all’emergenza dell’epidemia e si appellano direttamente alla Ministra Lucia Azzolina. Molte maestre ritengono che la questione non sia stata gestita bene.

Hanno intentato un ricorso, per avere la possibilità di accedere alle graduatorie ad esaurimento per la scuola dell’infanzia e per la scuola primaria. Per loro esiste un’emergenza soprattutto che riguarda i bambini, che sono costretti a ricorrere alla didattica a distanza.

Pensano che va concessa loro una seconda opportunità, proprio anche per avere la possibilità di sopperire a questi problemi della scuola dettati dall’emergenza sanitaria.