Una lettera anonima inviata alla trasmissione televisiva Chi l’ha visto? da una ex dipendente di Veneto Banca, ha aperto una nuova pista sull’intricato caso della morte di Sofiya Melnyk, interprete 43enne ucraina.
La donna scomparve da Cornuda il 15 novembre del 2017 e il suo cadavere venne ritrovato il 24 dicembre ai pendii del Monte Grappa.
L’autopsia ha rivelato che la donna sia stata pestata e colpita mortalmente al collo e poi gettata nel dirupo in cui è stato ritrovato il corpo.
Uno dei primi sospettati è stato il compagno di Sofiya, Daniel Pascal Albanese che si è però suicidato subito dopo aver denunciato la scomparsa della donna.
Era probabilmente consapevole di non essere l’unico uomo di Sofiya e proprio questo potrebbe essere stato il movente.
Infatti, l’ucraina conduceva due altre relazioni: una con un geologo 70enne di Rimini dove viveva nei weekend e un’altra con un medico trevigiano di 60 anni, con il quale pare volesse rifarsi una vita.
Entrambi questi uomini erano ignari dell’esistenza degli altri amanti.
Il giorno della scomparsa, Sofiya disdisse un appuntamento con il medico trevigiano con un sms ritenuto sospetto, forse scritto proprio dall’assassino.
Ora, stando alla lettera anonima, è probabile che la donna avesse un altro uomo: un funzionario di Veneto Banca con cui era stata avvistata in luoghi pubblici.
Inoltre, sempre stando alla testimone, considerando il disastro della Banca con ammanchi di svariati miliardi di euro, durante presunti incontri in una dimora della zona dell’Asolano fra i dirigenti di banche e le avvenenti donne che li accompagnavano, Sofiya avrebbe potuto sentire cose “scomode” riguardanti Veneto Banca.