Di recente, invece, le presunte sottospecie sono state sostituite con l’individuazione di ben quattro specie distinte di giraffa nel continente africano. Come rivelato dal WWF Italia, si tratterebbe della giraffa settentrionale, quella masai, la giraffa meridionale e la giraffa reticolata, anche se al momento la comunità scientifica non si è ancora espressa all’unanimità su questa nuova classificazione.
Tuttavia, ciò che invece appare inconfutabile è il dato che riguarda lo stato di conservazione. Tre sottospecie di giraffa rischiano di sparire per sempre, come evidenziato dall’Unione internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn): l’allarme è stato lanciato per la giraffa nubiana (Giraffa camelopardalis camelopardalis) e quella del Kordofan (Giraffa camelopardalis antiquorum), per le quali il pericolo è da considerarsi critico, mentre la Rothschild (Giraffa camelopardalis rothschildi) può essere considerata “quasi minacciata”.
Un rischio reale, quindi, che era già evidente con il dato che si riferisce alla diminuzione che ha riguardato le giraffe in Africa nell’ultimo trentennio: il calo è del 40%, e il trend sembra essere lo stesso anche per i prossimi anni. Ad oggi, le giraffe libere in natura sono all’incirca 68.000.