Il castagno dei cento cavalli di Cristina Cassar Scalia è un avvincente romanzo giallo che trasporta i lettori sulle pendici dell’Etna, dove il ritrovamento del cadavere di una donna dà il via a un’indagine complessa e intrigante. Il vicequestore Guarrasi della Mobile di Catania, affiancato dal commissario in pensione Biagio Patanè, dovrà districarsi tra pochi indizi e molti misteri per risolvere il caso.
Trama del libro Il Castagno dei cento cavalli
Ai piedi del Castagno dei cento cavalli, un albero antico situato sulle pendici dell’Etna, due guardie forestali trovano il cadavere di una donna brutalmente uccisa. La scena del crimine è sconvolgente. Per il vicequestore Guarrasi della Mobile di Catania, l’indagine si preannuncia subito complicata, soprattutto perché della vittima non si sa praticamente nulla, come se non avesse un passato.
In questo contesto, l’esperienza e la memoria del commissario in pensione Biagio Patanè – un esperto nell’abbandonare le tecnologie moderne per metodi tradizionali – risultano più preziose che mai, nonostante l’anziano poliziotto sia un po’ distratto da una questione personale. Anche Vanina, d’altro canto, fatica a bilanciare la vita personale con l’attività lavorativa: la vita personale la chiama costantemente a Palermo, dove è nata; il lavoro la conduce invece in un «luogo dell’anima» legato alla sua infanzia.
Recensione del libro Il Castagno dei cento cavalli
Il castagno dei cento cavalli è un avvincente romanzo giallo ambientato tra le suggestive pendici dell’Etna, dove un albero secolare diventa il testimone muto di un atroce delitto. La trama si apre con il ritrovamento del corpo di una donna, brutalmente assassinata, ai piedi di questo monumentale castagno. Il vicequestore Guarrasi della Mobile di Catania si trova immediatamente di fronte a un enigma: la vittima sembra non avere un passato, nessuna traccia che possa aiutare a identificarla.
L’autrice ci regala un intreccio ricco di suspense e colpi di scena, dove l’investigazione moderna si intreccia con i metodi tradizionali di un commissario in pensione, Biagio Patanè. Patanè, nonostante sia alle prese con un problema personale, mette a disposizione la sua esperienza e il suo acume, dimostrandosi una risorsa indispensabile per Guarrasi. La dinamica tra i due investigatori, con il contrasto tra vecchio e nuovo, aggiunge interesse verso la narrazione.
Il personaggio del vicequestore Guarrasi è tratteggiato con cura, rivelando una donna divisa tra il dovere e la sfera personale. La sua lotta per bilanciare il lavoro con la vita privata, che la chiama continuamente a Palermo, sua città natale, aggiunge complessità alla sua figura. Questo conflitto interiore rende Guarrasi un personaggio autentico e realistico, con cui è facile empatizzare.
L’ambientazione siciliana è descritta in modo vivido e coinvolgente, permettendo ai lettori di immergersi nei paesaggi mozzafiato dell’Etna e di percepire l’atmosfera unica del luogo. La scelta di ambientare il romanzo ai piedi del Castagno dei cento cavalli non è casuale: questo albero, con la sua storia e la sua imponenza, diventa quasi un personaggio a sé stante, simbolo della memoria e del mistero.
La trama è ben costruita, con un ritmo incalzante che mantiene alta la tensione fino all’ultimo. I personaggi secondari, ben delineati e credibili, arricchiscono ulteriormente la storia, contribuendo a creare un quadro completo e avvincente.
Il castagno dei cento cavalli è un giallo imperdibile per gli amanti del genere. Con la sua trama avvincente e un’ambientazione suggestiva, questo romanzo cattura e tiene incollati alle pagine fino alla fine. Un’opera che conferma il talento dell’autrice nel creare storie avvincenti e ricche di atmosfera.
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