Omicidio a Firenze: padre uccide il figlio di un anno

Nella sera del 14 settembre scorso, a Sant’Agata, nel comune di Scarpiera in provincia di Firenze, è stato ucciso il piccolo Michele Patriarchi, di un anno, ad opera del padre, Niccolò Patriarchi.

Stando alla ricostruzione dei fatti, durante una lite fra Patriarchi e la compagna, Annalisa L., l’uomo ha tentato di buttare giù dal balcone la figlia di 7 anni, tentativo non riuscito grazie all’intervento della compagna, rimasta ferita alla testa e agli arti e che ha potuto testimoniare quanto successo.

La donna aveva in braccio il piccolo Michele, colpito mortalmente dall’uomo con delle coltellate.

Stando all’autopsia sul corpo del piccolo, il bambino sarebbe morto per la recisione dell’aorta toracica e le coltellate, tutte alla schiena, sarebbero state sei.

Niccolò Patriarchi era già noto alle forze dell’ordine per altre violenze a carico della compagna e, stando alle ipotesi degli inquirenti, l’uomo avrebbe aggredito i figli proprio per punire la donna.

Subito dopo i fatti, l’uomo è stato arrestato e si trova in isolamento nel carcere fiorentino di Sollicciano: qui, dopo un colloquio con il giudice per le indagini preliminari Angela Fantechi, è stato convalidato il suo arresto e disposta la misura restrittiva della custodia cautelare in carcere.

Tuttavia, Niccolò Patriarchi afferma di avere un vuoto totale su quanto accaduto la sera di quel 14 settembre e ricorda solo di essersi seduto sul divano dove poi è stato prelevato dai militari.

Dalla perizia psichiatrica emerge che l’uomo era affetto da disturbo bipolare e che la sua capacità di intendere e di volere sarebbe stata “grandemente scemata”.