I migliori libri di Murakami tutti da leggere

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Quali sono i migliori libri di Murakami?

Questo scrittore specialmente negli ultimi anni è diventato molto popolare con i suoi libri di ambientazione tipicamente giapponese.

Murakami ci propone uno stile davvero unico nel suo genere, che potremmo definire fantasioso, anche se questo non è l’aggettivo più adatto.

Potremmo dire, più che altro, che tutto si basa su un equilibrio sottile tra ciò che è reale e ciò che invece può essere visto come surreale.

I temi trattati dalle opere di Murakami sono quelli dei sentimenti, delle emozioni che risultano comuni agli uomini.

Molte volte parla di tormenti e di sofferenze che tutti gli uomini hanno conosciuto.

L’atmosfera però è tipicamente onirica e i protagonisti sono sempre molto particolari.

Ma quali sono di Murakami i libri più belli?

È difficile rispondere a questa domanda, specialmente se vorresti sapere qual è di Murakami il miglior libro.

Te ne descriviamo alcuni, in modo che tu possa farti un’idea su quale vorresti scegliere per la tua prossima lettura.

Norwegian wood. Tokyo blues

Potremmo dire che questo è sicuramente di Murakami fra i libri migliori.

Colpisce per la sua particolarità, soprattutto per quanto riguarda lo stile.

L’impianto delle vicende, che in questo caso si avvicina più alla realtà, mette a disposizione molti spunti di riflessione.

Il titolo si richiama alla canzone dei Beatles, che non a caso Murakami mette come sfondo di tutti i fatti che accadono.

Il protagonista di questo libro di Murakami, sentendo la famosa canzone dei Beatles, può tornare indietro nel tempo.

Si ritrova così a vivere la sua adolescenza, quando si divertiva, senza aver provato il dolore.

Il titolo, se lo traduciamo in giapponese, indica un bosco, ma questo è un elemento che potrebbe trarre in inganno, perché in realtà non si fa riferimento ad un bosco, ma ad un ceppo di legno.

Il protagonista della storia si trova in Germania e durante questo viaggio rivive l’amore che ha provato per una ragazza fidanzata del suo amico suicida.

I due si rivedono e iniziano a frequentarsi.

Tutto prosegue bene, anche se l’ombra del passato si fa sempre sentire, fino a quando la ragazza scompare.

Toru Watanabe, protagonista della storia, fa i conti con il suo io più profondo quando incontra un’altra donna, completamente differente dalla prima.

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In questo caso, se vogliamo dire quali sono i migliori libri di Murakami, sicuramente qualcuno potrebbe dire che il miglior libro di Murakami sia proprio questo.

È quello che più spiccatamente richiama l’universo caratteristico di questo scrittore.

La storia si dipana tra le vicende di due personaggi, che sembrano vivere in due dimensioni parallele.

Uno dei personaggi è Aomame, una persona davvero surreale.

Osserva la vita degli altri e porta con sé nella sua borsetta un rompighiaccio, perché ha avuto l’incarico di uccidere un uomo.

Tengo è l’altro personaggio, un aspirante scrittore che riceve il compito di riscrivere un romanzo che si nutre di una realtà parallela.

Ad un certo punto le vite di questi due personaggi si intrecciano e tutto assume un carattere misterioso.

La suspance la fa da protagonista e soltanto alla fine del libro il lettore può apprendere almeno in parte la verità.

Kafka sulla spiaggia

Perché di Haruki Murakami il miglior libro secondo alcuni è proprio Kafka sulla spiaggia?

Davvero una domanda che ci fa riflettere bene su quelle che possono essere considerate le caratteristiche tipiche dei migliori libri di Murakami.

Questa è la storia di un giovane e di un vecchio.

Il giovane si chiama Kafka. Il vecchio è stato coinvolto in un delitto e questo fatto lo costringe a lasciare la sua vita tranquilla.

Il ragazzo è in fuga dal padre. Tutti e due si incontrano e perseguono un obiettivo che non è molto chiaro, per poi svelarsi alla fine.

Ciò che colpisce di questo romanzo è la dimensione dell’irrazionale.

Anche le semplici azioni quotidiane dei due personaggi vengono stravolte continuamente.

Lo stile, come è tipico dei migliori libri di Murakami, è naturale, a volte fin troppo diretto.

L’uccello che girava le viti del mondo

L’uccello che girava le viti del mondo è uno dei libri che più ha reso popolare questo scrittore giapponese.

Il protagonista si chiama Toru ed è un uomo che ha abbandonato il lavoro per dedicarsi ai suoi passatempi preferiti.

Accade all’improvviso che riceve una telefonata molto misteriosa.

È da questa telefonata che parte tutto, perché Toru comincia a doversi adoperare per ricercare la moglie, ma il viaggio alla ricerca della moglie è un viaggio anche alla ricerca di se stesso, preso dai ricordi dell’infanzia e da tutte le sue paure.

È un libro che dà molto spazio all’immaginazione.

Murakami riesce a coinvolgere così tanto il lettore, che quest’ultimo non ha mai idea di che cosa succeda veramente.

Si può dire di tutto di questo libro, ma la storia sicuramente è molto coinvolgente dal punto di vista emotivo.

La fine del mondo e il paese delle meraviglie

In questo libro domina un’atmosfera tipica del surrealismo magico.

È proprio in questo ambito che vanno lette le esperienze e i fatti che coinvolgono i personaggi.

È la storia di una città, all’interno della quale si vive lontani da ogni passione.

Soltanto un guardiano osserva il mondo esterno, attraverso i riti magici che egli stesso compie.

Un uomo preso dal tormento costituisce il protagonista di una storia parallela.

È proprio questo protagonista che viene coinvolto in un esperimento e si ritrova a dover combattere contro creature mostruose.

È un libro introspettivo, che per molti versi suscita una sensazione di angoscia.

Infatti domina un’atmosfera di suspance in grado di suscitare molte emozioni.

Il lettore ha come la sensazione di provare un’intensa curiosità nello scoprire che cosa accadrà passando di fatto in fatto.

Murakami riesce veramente a dare il meglio di se stesso ed esprime tutto il percorso che lo scrittore stesso ha fatto per ritrovare la sua vena artistica.

Lo stesso Murakami racconta che la sua prima ispirazione arrivò all’improvviso, guardando una partita di baseball.

All’inizio per lo scrittore giapponese non è stato facile trovare se stesso come artista.

Infatti per molti anni si è dedicato a gestire un locale dal nome Peter Cat, con musica jazz e gatti, due elementi che ritornano spesso nelle sue opere.

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