Paperino e l’eredità del centurione è ideata da Rodolfo Cimino e illustrata da Roberto Marini. La storia ha fatto il suo debutto in Italia il 5 maggio 1991 su Topolino, nel numero 1849.
Trama della storia
Ambientata nei tempi antichi, nell’area di confine tra l’odierna Inghilterra e la Scozia, racconta di una guarnigione romana guidata da un centurione che somiglia a Paperino, in attesa di un imminente assalto da parte dei popoli britanni. Questo centurione, in modo inaspettato, si dedica alla musica, suonando una lira. Nonostante le proteste dei suoi soldati, sostiene che la melodia che sta creando è fondamentale per il destino dell’Impero. Infatti, poco dopo, lascia il presidio su un carro, portando con sé la lira e un tesoro pieno di oro romano.
Nel percorso di ritorno, il papero capisce che i britanni hanno lanciato un attacco e accelera la corsa dei suoi cavalli per fornire sostegno agli altri. Ma arrivato sul posto del forte, trova solo macerie e devastazione. L’unica anima che incontra è una bellissima papera britanna, anch’essa afflitta da ciò che è successo. Nonostante le differenze e l’inimicizia tra i loro popoli, si innamorano, convolano a nozze e fondano una famiglia in un luogo isolato della Scozia. Dopo anni, sentendosi invecchiato e affaticato, il centurione passa al suo primogenito la lira, incaricandolo di custodirla con cura e di passarla ai discendenti.
Con il trascorrere dei secoli, la narrazione si trasferisce nella Paperopoli contemporanea. I giornali riportano la notizia di un’eredità originaria della Scozia: l’ultima generazione diretta dei Roman-Mac Paper non ha eredi e si è quindi alla ricerca, in tutto il mondo, di un possibile discendente legittimo ai loro possedimenti. Per stabilire la legittimità della discendenza, si richiederà un dettagliato esame che possa misurare il cranio. Numerosi abitanti di Paperopoli si candidano per questa selezione, ma solamente Paperino e Paperon de’ Paperoni riescono a qualificarsi per la fase conclusiva dell’esame in Scozia.
Sembra che solo i due paperi siano potenziali eredi e il controllo dimensionale della testa di Paperino dimostra essere ideale. Di conseguenza, una particolare nota stabilisce che l’eredità debba essere assegnata a lui, essendo più giovane di suo zio. Paperone inizialmente si oppone, ma quando scopre che l’imponente patrimonio si riduce a una lira, se ne va schernendo il nipote. Paperino rimane altrettanto insoddisfatto, ma, spinto dai nipotini Qui, Quo, Qua, che sono insieme a lui in Scozia, opta per leggere le istruzioni lasciate sullo strumento musicale e si avventura in campagna per testarne le capacità.
Giunti al punto indicato sulla lira ed eseguita la melodia specificata, il suolo si apre improvvisamente rivelando una cavità che nasconde un tesoro: un cofano traboccante di monete romane antiche. Questo ingegnoso meccanismo era stato concepito secoli addietro dall’antenato di Paperino, il centurione, per nascondere l’oro dell’Impero dai suoi nemici, mantenendo il segreto attraverso le generazioni con la lira.
Nonostante il tesoro sia parte dell’eredità culturale della Scozia, a Paperino e ai suoi nipoti Qui, Quo, Qua viene concessa una quota delle monete d’oro come premio. Al loro ritorno a Paperopoli, non perdono occasione di sottolineare il loro trionfo davanti a un Paperone visibilmente irritato.
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Commento
In questa storia, Rodolfo Cimino intreccia abilmente il tema classico della ricerca di un tesoro nascosto con quello più insolito di un’eredità misteriosa, arricchendo il racconto con un dettagliato prologo che si svolge in un contesto temporale e spaziale differente dal presente. La parte iniziale risulta essere la più affascinante del racconto, offrendo spunti di riflessione su argomenti solitamente trascurati nelle storie a fumetti Disney, come la morte, il conflitto bellico, il matrimonio. Questi temi vengono analizzati con una profondità che prelude alle successive opere di Cimino incentrate su Nonna Papera e i racconti attorno al fuoco.
È importante sottolineare che la rappresentazione dei familiari del centurione rappresenta una delle rare volte in cui i fumetti Disney mostrano direttamente la presenza di genitori e figli. Le scene di battaglia e la loro conseguente devastazione sono solo sottintese, in modo da non contravvenire eccessivamente ai principi Disney; anche se viene mostrato il luogo del forte, ora immerso in un’atmosfera di inquietudine, non vengono mai raffigurate direttamente immagini che hanno a che fare con la morte.
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