Si discute molto sugli esami di Maturità 2020, con novità che potrebbero essere presto spiegate da parte del Ministero dell’Istruzione. Ma cosa dice esattamente il decreto Scuola dell’8 aprile 2020, che ha iniziato il percorso per essere convertito in legge? Questo decreto fa riferimento a delle ipotesi ben precise, mette in atto due scenari che andranno decisi in base all’andamento dell’epidemia di coronavirus e quindi in base alla possibilità di ritornare a scuola prima di settembre.
Gli scenari ipotizzati dal decreto Scuola per gli esami di Maturità
Il decreto legge aveva preso come punto di riferimento la data considerata soglia del 18 maggio 2020. Se si rientrasse entro tale data e quindi sarebbe possibile svolgere gli esami in presenza, si prevede una seconda prova che può essere predisposta direttamente dalla commissione d’esame.
Ma c’è un secondo scenario sul quale molti si dicono sicuri. Infatti ormai sembra chiara la linea che si vuole adottare sul fatto che non si possa rientrare nemmeno a maggio. Di conseguenza non sarà possibile svolgere gli esami in presenza. In una situazione come questa la legge messa a punto dall’esecutivo prevede soltanto un colloquio da svolgersi anche online.
Il colloquio potrebbe svolgersi con la commissione a casa
C’è un’ipotesi che in questo momento sta prendendo piede ed è la soluzione che è stata prospettata anche dal sottosegretario De Cristofaro. Si parlerebbe in questo caso dello svolgimento di un colloquio a distanza, ma con la particolarità del fatto che, mentre la commissione dei docenti dovrebbe stare a casa, gli studenti dovrebbero stare a scuola.
In questo modo, secondo i sostenitori di questa soluzione, ci si assicurerebbe della connessione, messa a disposizione di tutti, e del fatto che gli studenti non potrebbero ricevere aiuti da altre persone. Gli studenti dovrebbero entrare in aula uno alla volta e dentro l’aula ci potrebbe essere la presenza di qualcuno del personale scolastico, per effettuare attività di sorveglianza.