Mario Bozzoli: il caso della scomparsa a rischio archiviazione

Era l’8 ottobre del 2015 quando l’imprenditore Mario Bozzoli, proprietario assieme al fratello Adelio della fonderia Bozzoli s.r.l., è scomparso dal comune di Marcheno, in provincia di Brescia.

Verso le ore 19 di quello stesso giorno è stato visto vivo per l’ultima volta proprio all’interno della fonderia.

Aveva appena finito il suo turno di lavoro e come di consueto, aveva telefonato sua moglie per avvisarla che stava tornando a casa per cena.

Dopo quella telefonata, dell’imprenditore si è persa ogni traccia anche perché le telecamere di sorveglianza della fonderia proprio quel giorno non funzionavano e questa strana coincidenza, per chi indaga, alimenta l’ipotesi che l’uomo sia stato ucciso anche se il suo corpo non è mai stato ritrovato né sono state mai rinvenute delle tracce nelle scorie dei forni.

Ad oggi, ad essere indagati per l’omicidio dell’uomo sono i due nipoti, Alex e Giacomo Bozzoli, e i due ex operai della ditta, Oscar Maggi e Aboagye Akwasi.

Nei prossimi giorni la Procura generale dovrà esprimersi sul rinvio a giudizio o sull’archiviazione del caso.

Intanto, la fonderia Bozzoli è stata acquistata da Rvd e quindi lo stabilimento potrebbe riaprire.

Il sindaco di Marcheno, Diego Bertussi, ha impugnato al Tar l’atto del 25 giugno con il quale la Provincia ha dato il via libera alla “volturazione dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) dalla Bozzoli a Rvd srl”.

Infatti, il sindaco e tutta la comunità di Marcheno, dopo tre anni dalla scomparsa di Mario Bozzoli, attendono di capire cosa sia successo e non sono d’accordo sulla riapertura della fonderia.