Non si dà pace Imma Rizzo, la madre di Noemi Durini, la 17enne uccisa brutalmente dal suo fidanzato Lucio Marzio.
Noemi si era più volte confidata con la madre dicendo di essere minacciata dal suo fidanzato e di non riuscire a lasciarlo perché impaurita dalla reazione che lui avrebbe potuto avere.
Lucio, dopo ore di interrogatorio ha confessato di aver ucciso la ragazza e di aver nascosto il suo corpo, ricoperto di pietre, nelle campagne di Castrignano del Capo.
Si è disfatto della sua maglietta sporca di sangue e del coltello usato per ferire la ragazza e ha pulito accuratamente la sua auto, una Fiat 500.
Subito dopo, ha vagato per il paese e poi è tornato a casa alle 7.25 quando il resto della sua famiglia dormiva ancora.
Ora, in un’intervista a Quarto Grado, la Rizzo si rivolge con rabbia a Lucio poiché è convinta, insieme al resto della famiglia di Noemi, che il ragazzo possa avere avuto dei complici nell’omicidio e gli chiede di ammettere chi l’ha aiutato in quel giorno tremendo.
Vengono mostrate poi delle immagini in cui si vede la stessa Fiat 500 che rientra in casa alle 7.25 e poi di nuovo alle 8.32, senza che si possa distinguere chi ne è alla guida.
Queste immagini sono state allegate all’atto di opposizione alla richiesta di archiviazione nei confronti dei genitori di Lucio, sospettati, dalla famiglia della vittima, di aver avuto un ruolo nella vicenda.
Il processo per Lucio è fissato per il prossimo 2 e 3 ottobre presso il Tribunale di Lecce.