A spiegarlo è proprio l’ente preposto al controllo europeo delle nuove sostanze in circolazione, che da tempo rappresenta un validissimo sostegno per i Paesi del Vecchio Continente nel riconoscimento e di conseguenza nella lotta alle nuove sostanze che compaiono nel mercato della droga.
Come chiarisce Massimo Di Giannantonio, presidente eletto della Società Italiana di Psichiatria e professore Ordinario di Psichiatria presso l’Università degli Studi G. D’Annunzio di Chieti-Pescara, non sempre è corretto utilizzare il termine “nuovo” per individuare quelle molecole che vengono man mano segnalate sul mercato: il riferimento, spiega Di Giannantonio, deve riguardare “l’insorgenza del loro uso ricreativo”.
“Di frequente, infatti – dice il docente – le NPS sono frutto del ‘riciclaggio’ di prodotti sintetizzati in passato per scopi farmacoterapeutici e spesso abbandonati a causa dei notevoli effetti avversi”. I maggiori rischi derivano da sostanze stimolanti come catinoni sintetici e fenetilamine, che possono causare anche episodi di delirio paranoide, agitazione psicomotoria grave, aggressività, allucinazioni, crisi convulsive, disturbi cardiovascolari, fino ad arrivare anche al coma.